MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



Complicanze tromboemboliche cerebrali precoci dopo ablazione transcatetere con radiofrequenza della fibrillazione atriale


Le complicazioni tromboemboliche rimangono uno dei più gravi eventi avversi associati con l’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale, ma i dati su tali eventi sono limitati.

Lo scopo di uno studio è stato quello di valutare l'incidenza, le caratteristiche e i fattori di rischio delle complicanze tromboemboliche dopo ablazione della fibrillazione atriale.

Sono state valutate le complicanze tromboemboliche cerebrali che si sono verificate entro 1 mese dopo 3360 ablazioni con radiofrequenza, consecutive, della fibrillazione atriale.

L’ictus è stato definito come un deficit neurologico di durata superiore a 24 ore o con documentazione all’imaging di un nuovo infarto.
L’attacco ischemico transitorio ( TIA ) è stato definito come un deficit della durata inferiore alle 24 ore e senza infarto documentato.

Ci sono stati 17 eventi tromboembolici cerebrali peri-intervento ( 0.5% ). Nove casi ( 53% ) sono stati diagnosticati come ictus e 8 ( 47% ) come TIA. Il 60% degli eventi si è verificato entro 48 ore dopo l'ablazione; il resto si è verificato entro 1 settimana.

All'analisi univariata, il tromboembolismo peri-intervento era associato a malattia vascolare periferica ( P=0.010 ), frazione di eiezione ventricolare sinistra compromessa ( P=0.040 ), terapia ponte periprocedurale con Eparina ( p=0.007 ), e precedente ictus ( p=0.026 ).

L'analisi multivariata ha dimostrato che la malattia vascolare periferica ( odds ratio, OR=8.81; p=0.012 ) e il pregresso ictus ( OR=6.13 ; p=0.031 ) erano predittori indipendenti.

In un modello diverso, il punteggio CHA2DS2-VASc è risultato associato a tromboembolismo ( OR=1.35 ; p=0.049 ).

In conclusione, le complicanze tromboemboliche cerebrali dopo ablazione transcatetere con radiofrequanza della fibrillazione atriale sono rare. Avvengono normalmente entro 48 ore dopo la procedura e nella maggior parte dei casi non causano deficit neurologici duraturi.
Tali complicanze sono associate a malattia vascolare periferica, pregresso ictus, e al punteggio CHA2DS2-VASc. ( Xagena2014 )

Kosiuk, J et al, Heart Rhythm 2014; 11: 1934–1940

Cardio2014